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Rotschild e Charlie Hebdo

La famosa famigIia "Rothschild", come avvenuto altre volte, in un modo o nell'altro si ritrova collegata all'evento in questione...

Bernard Maris, la "vittima silenziosa" di Charlie Hebdo

Bernard Maris era giornalista di France Inter. Aveva rivelato alle grandi masse che banche creano moneta dal nulla. Chiedeva sforzo da parte di creditori internazionali...

Mauro Biglino: le verità nascoste nella Bibbia

Quello che viene consigliato in questo articolo, in maniera del tutto spassionata e libera da qualsiasi dogma religioso o sociale, è semplicemente di LEGGERE la Bibbia. Leggete la Bibbia e avrete sorprese impensabili.

05/02/15

Charlie Hebdo: tra le vittime anche un economista "anti-Europa"


Bernard Maris era giornalista di France Inter. Aveva rivelato alle grandi masse che banche creano moneta dal nulla. Chiedeva sforzo da parte di creditori internazionali.
 "Tutti i paesi europei dovranno prima o poi rassegnarsi a cancellare parte del loro debito pubblico. Bisogna rinegoziarlo quando supera il 60% del Pil per poter rispettare di nuovo i criteri di Maastricht". 
Lo aveva detto in un documentario Bernard Maris, l'economista ucciso nell'attentato alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo.

Maris, che dal 2011 andava ripetendo che l’euro avrebbe portato tante sciagure, nel video chiedeva ai creditori internazionali - quindi Germania, Francia e le banche - di fare uno sforzo importante per abbattere il debito pubblico delle nazioni più in difficoltà.

"È l'unico modo per consentire agli Stati dell'Eurozona di rilanciare l'economia. Senza crescita non riusciranno a far fronte al debito pubblico., come è successo ai paesi africani per diversi decenni". Finiranno per "rimborsare in eterno un debito che soffocherà l'Europa".

Maris, reporter della radio France Inter e membro del consiglio generale della Banca di Francia ha tutte le carte in regola per spiegare come viene formato il debito. Lo ha spiegato in un documentario sul debito uscito di recente, in cui ha rivelato da dove viene la moneta prestata dalle banche.

La banca, racconta nel documentario, "fabbrica dal nulla 500 mila euro, che può chiedere alla banca centrale". Ecco svelato il segreto. "Una volta capito questo meccanismo, si è capito tutto". 



La mano dei Rothschild sul presunto "false flag" di Charlie Hebdo


Parigi si trova al centro dell’attenzione dei media internazionali dopo la sparatoria avvenuta nella sede del settimanale satirico Charlie Hebdo.
I tiratori, al grido di “Allahu Akbar” (in arabo “Dio è [il] più grande”), hanno ucciso undici persone e ferito altre undici durante il loro attacco. Poco dopo hanno ucciso un ufficiale della polizia francese.
Gli uomini armati, si sono identificati come appartenenti al ramo Yemenita di Al-Qaeda (Al-Qaeda nella penisola arabica).
La famosa famigIia "Rothschild", come avvenuto altre volte, in un modo o nell'altro si ritrova collegata all'evento in questione, dal momento che la famiglia di gran lunga più ricca del mondo ha acquistato la rivista Charlie Hedbo pochi giorni prima dell’attentato, nel Dicembre 2014.
Sembra che questa acquisizione sia stata oggetto di aspre discussioni tra i membri della famiglia, secondo il barone Philippe de Rothschild, che di recente ha rilasciato un’intervista alla rivista Quote pubblicata a gennaio.


“C’è stata una discussione riguardante l’acquisizione completata da mio zio il barone Edouard de Rothschild”, ha detto Philippe.“Alcuni membri della famiglia volevano impedire l’acquisto, perché sentivano che l’acquisto di questa rivista sarebbe stata vista come un tentativo per aumentare l’influenza dei Rothchild nella politica. Non vogliamo essere notati per essere coinvolti nella politica, almeno non in modo così trasparente! Alla fine la reticenza della famiglia è stata superata”.
Così il Barone Philippe Rothschild ha informato Quote che l’acquisizione di Charlie Hebdo è stata perfezionata nel mese di Dicembre 2014.
L’intera vicenda ricorda la vendita delle Torri Gemelle del World Trade Center a Larry Silverstein nell’estate del 2001, seguita dalla loro distruzione in un presunto attacco “terroristico”, nel Settembre dello stesso anno. In particolare, come è ormai noto, Silverstein assicurò le torri, precisamente contro attacchi terroristici inaspettati condotti per via aerea, solo sei settimane prima dell’attacco.
Queste informazioni non possono essere presentate come prova categorica del coinvolgimento sionista negli attacchi di Charlie Hebdo, ma deve far riflettere e considerare tutte le possibilità. Certamente deve farci mettere in dubbio il racconto dei media mainstream.
E c'è dell'altro, come ci racconta il video qui sotto, dal titolo:
"The Rothschilds Own Charlie Hebdo. Editors Girlfriend Works For The Rothschilds"


16/12/13

TOP&FLOP del 2013

Cari lettori,

il 2013 volge al termine e probabilmente, senza troppi giri di parole, per la maggior parte di voi non è stato tutto rose e fiori. La situazione in Italia è peggiorata drasticamente, a livello economico, politico e sociale.
Ne sono successe di cose strane: abbiamo avuto un'elezione nazionale e due governi, ma nessuno di essi eletto dal popolo. Abbiamo avuto un gruppo di "rivoluzionari" in Parlamento, ma nell'unica "rivoluzione" che stiamo avendo in questi giorni nessuno di loro è in piazza e, anzi, sono stati pure presi a insulti.
Abbiamo avuto le primarie del Partito Democratico, il partito di centro-sinistra per eccellenza in Italia, ma non ha vinto nessun candidato di "sinistra" o "centro-sinistra", bensì un ex allievo di De Mita, per cui persino Berlusconi nutre profonda stima.
Abbiamo avuto l'elezione del Presidente della Repubblica, che più che determinare il secondo mandato di Giorgio Napolitano, ha sostanzialmente decretato la fine di Pierluigi Bersani.
Abbiamo potuto ammirare l'ascesa e il declino in pochi mesi del personaggio di Antonio Ingroia, popolare magistrato palermitano dell'anti-mafia, convocato dall'ONU a dirigere in Guatemala (?) un'operazione per la lotta al narcotraffico, un mese dopo di nuovo in Italia come candidato premier per Rivoluzione Civile, nata sotto enormi auspici, con la promessa di distaccarsi totalmente dalla vecchia politica, salvo poi reclutare vecchi leoni dal calibro di Antonio Di Pietro, Leoluca Orlando, Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e tanti altri, e restare, come quasi naturale conseguenza, fuori dal Parlamento per non aver superato la soglia di sbarramento.
Abbiamo assistito alla presa di potere sempre più netta di Angela Merkel e della Germania all'interno dell'Unione Europea, e alla formazione di una frangia anti-euro e anti-UE sempre più marcata, non solo all'interno del territorio italiano.

A questo e a tanto altro abbiamo assistito quest'anno, ed è giunto il momento di tirare le somme: chi ci ha guadagnato e chi no?

I TOP

  • I GRILLINI

    In ballottaggio fino all'ultimo con i loro due capi, Grillo e Casaleggio, i grillini si meritano sicuramente un posto d'onore per quanto ottenuto (e non fatto) in questo 2013.
    Gente improbabile che si è ritrovata d'un tratto messa in Parlamento per "aprirlo come un apriscatole", eletti tramite parlamentarie via internet aperte a tutti (anzi no, aperte solo a chi volevano i due boss, poco meno di 32.000 persone).
    Alla fine l'apriscatole è rimasto ben chiuso nella confezione, il Parlamento è ancora li, intatto come lo era all'entrata dei grillini, che nel frattempo hanno pure subito alcune perdite interne, mentre l'unica "perdita" esterna di una certa rilevanza è stata la decadenza di Silvio Berlusconi, per la quale i grillini sono subito corsi alle tastiere per accaparrarsene il merito. Nessuno però ad oggi ha veramente capito il motivo per il quale sono tanto convinti di ciò.
    Resta il fatto che hanno rinunciato ai rimborsi elettorali (ai quali non avevano diritto), si sono decurtati lo stipendio (ma la diaria se la sono tenuta, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale), hanno rinunciato fino all'ultimo ad un'alleanza col PD, pardon, "piddimenoelle" (garantendo cosi il "maxi-inciucio" tra PD e PDL che ha portato al Governo Letta, l'unica vera scelta possibile in quel momento per mancanza di alternative, salvo poi denunciare l'inciucio in questione).
    Hanno protestato, denunciato le magagne della "Ka$ta", portato alla luce veri e propri scandali! Di provvedimenti utili al popolo italiano nemmeno uno, di risultati nemmeno uno, tante figuracce e figurine (l'elenco sarebbe veramente infinito, dai matrimoni tra razze diverse di Sibilia all'innovativa strategia sulle pensioni della Sarti, dai microchip sottocutanei di Bernini alle straordinarie abilità geografiche di Pepe, ignaro di dove si trovasse il Senato, passando per la povera Enza Blundo, che voleva tagliare il numero di parlamentari, senza sapere a quanto ammontasse tale numero oggi. In tutto questo non si dimenticano i "ribelli", coloro che si sono distaccati da Grillo e Casaleggio perché non convinti dei loro metodi "estremamente poco democratici" all'interno del Movimento e sono stati puntualmente mandati "a quel Paese" senza troppi giri parole oltreché ripetutamente insultati e sbeffeggiati sul web.
    E poco importa se effettivamente a decidere siano stati sempre e solo Grillo e Casaleggio (a ricevimento da Napolitano effettivamente ci sono andati solo loro due, e le espulsioni le ha decise sempre e solo il buon Beppe, in barba alla democrazia diretta e all'uno vale uno), i grillini sono i veri vincitori!
    Gente, come detto prima, a dir poco improbabile, abbastanza impreparata, con tanta voglia ma poca sostanza, dall'intelligenza quantomeno discutibile, che però è funzionale alla causa del comico di Genova e del guru di Milano, ritrovatasi in Parlamento quasi per magia, quasi come miracolati, con uno stipendio che la maggior parte degli italiani oggi si sogna, nonostante i vari "tagli" che hanno tanto sbandierato. Se non ci hanno guadagnato loro...
  • MATTEO RENZI


    E chi se non lui? Il buon Matteo ne ha fatta di strada, da quando partecipò nel 1994 alla "Ruota della Fortuna", vincendo ben 48 milioni di lire a soli 19 anni, ad oggi, che di anni ha 38, fresco vincente delle primarie del Partito Democratico, surclassando avversari del calibro (?) di Gianni Cuperlo, Giuseppe Civati e Gianni Pittella.

    E non inganni la giovane età: il buon Matteo di strada ne ha fatta, e la sua ascesa ha avuto varie tappe, tra cui rientra anche qualche piccola sconfitta. Ma ad ogni caduta, si è sempre rialzato più pomposo, forte e sicuro di prima, e ha sempre avuto la sua vendetta (vero Bersani?).

    L'impressione che molta gente ha di Renzi(e) è quella del "politico ad ogni costo", cioè di una persona che bene o male in politica deve sempre starci e non importa dove, cioè in quale partito. E chissà che non sia stato proprio questo il pensiero di Renzi, uomo dai chiari orientamenti di centro-destra più che di centro-sinistra (figuriamoci di sinistra), amico di vari esponenti dell'alta finanza, allievo di De Mita, showman, che in passato ha pure speso anche qualche parola di elogio per l'eterno rivale del centro-sinistra, Silvio Berlusconi, che ha ovviamente ricambiato, invitandolo persino ad Arcore.
    Che il buon Matteo abbia quindi scelto per emergere il partito dove c'era chiaramente meno o comunque meno forte concorrenza rispetto al PDL?
    La sconfitta alle primarie del centro-sinistra nel 2012 è stata solo una piccola battuta d'arresto e, anzi, ha permesso al buon Matteo di ripresentarsi ancora più forte in seguito al fallimento (annunciato) di Pierluigi Bersani.
    Ed ora scatta la corsa a Palazzo Chigi, il buon Matteo è il primo candidato per rimpiazzare Letta, colui che finalmente permetterà (a meno di sorprese) al centro-sinistra (che di sinistra avrà ben poco, ma chi se ne importa, giusto compagni?) di risultare finalmente e veramente vincente in Italia per la prima volta da tanti, tanti anni. E Silvio applaude...
  • SILVIO BERLUSCONI



    E chi se non lui poteva completare il trio (populista) delle meraviglie?
    Il re dei populisti, colui dal quale i vari Grillo, Renzi e compagnia cantante cercano in tutti i modi di carpire i segreti per ingraziarsi nel modo più semplice ed immediato il popolo italiano.
    Ma lui rimane sempre li, al suo posto, sempre in auge, sempre in posizione strategicamente perfetta. A inizio 2013, era già in sella all'onda del malcontento del Governo Monti (nonostante lui stesso avesse speso in occasione della sua nomina a Presidente del Consiglio numerose parole di elogio per il Professore), accusandolo di essere stato lui il vero responsabile della crisi e della decadenza italiana (e non chi l'Italia l'aveva governata nei venti anni precedenti). Grazie a questa campagna anti-Monti e anti-tasse è riuscita nell'ennesima impresa della sua mirabolante carriera: ha sostanzialmente pareggiato nelle elezioni a Marzo contro Bersani e Grillo, nonostante partisse enormemente svantaggiato secondo i pronostici, tenendo cosi di fatto sotto scacco l'aspirante smacchiatore di giaguari, che, dopo vari e ripetuti disperati tentativi di alleanza con i grillini, non ha trovato altra soluzione che cedere alle lusinghe del Cavaliere.
    In tal modo Berlusconi, seppur indirettamente, è entrato anche nel Governo Letta, ma ciò comunque non gli ha garantito la tanto agognata salvezza nei confronti dei tanto odiati "giudici comunisti", che gli hanno inflitto una pena relativa a 4 anni di reclusione (di cui 3 coperti da indulto), che il Cavaliere ha poi deciso di scontare tramite servizi sociali, per frode fiscale nell'ambito del processo Mediaset.
    Come se non bastasse, il Parlamento ha votato per la sua decadenza da senatore, e il caro Silvio è stato quindi estromesso con le cattive dal Parlamento, dopo che per 20 anni nessun avversario era riuscito a sconfiggerlo in maniera netta alle urne.
    Ma Silvio non si è minimamente arreso e per l'ennesima volta è riuscito a riciclarsi, a 77 anni suonati, tornando alla carica e rinvigorendo la sua immagine come capopopolo, cavaliere della libertà e della democrazia! Ha ripreso la storiella della sua decadenza voluta dai poteri forti UE, tra cui la Merkel; ha cavalcato l'onda dell'anti-europeismo; ha impersonato alla grande la parte della povera vittima, un onesto cittadino preso di mira dalla "Ka$ta" dei magistrati (non vi ricorda qualcuno di cui sopra? Evidentemente stanno imparando l'uno dall'altro); si è staccato dal Governo Letta, lasciando da solo il povero Alfano con quel misero logo del nuovo centro-destra, accusandolo, come fu per Monti, di voler solamente tassare i cittadini, cosa che lui, Silvio, non avrebbe MAI e poi MAI fatto (aveva persino promesso di ridare indietro tutti i soldi dell'IMU in occasione delle ultime elezioni, quindi figuriamoci!); dulcis in fundo, ha persino espresso solidarietà nei confronti dei "Forconi", definendo il movimento come una "rivolta che ha ragioni profonde", facendo quindi quello che ci si aspetterebbe da un vero partito di sinistra.... ah già, ma la sinistra adesso è in mano all'uomo di destra.
    Era arrivato persino al punto di manifestare l'intenzione di scendere in piazza tra i manifestanti, prima che gli facessero notare che gran parte dei "forconi" sarebbero stati rivolti a lui.
    Ad ogni modo, Berlusconi, decaduto o no, rimane al centro della scena politica italiana, il vero ago della bilancia, il vero incubo di tutti gli altri competitor, che siano i nostrani Renzi, Grillo, Vendola o "quelli un pò più su", come la Merkel.
    E' stato in grado di sopravvivere a crisi, sconvolgimenti politici, scandali giudiziari, divorzi. Mentre per la maggior parte dei suoi rivali sono bastati una dozzina di traditori per mandarli giù, lui è sopravvissuto in sequenza ai voltafaccia dei vari Bossi, Casini, Fini e Alfano. I primi tre oggi arrivano a percentuali da prefisso telefonico, il quarto è sulla buona strada dei suoi predecessori.
  • DANILO CALVANI

    Che dire di lui? Sorpresona! La sua storia ha dell'incredibile, in breve Calvani è riuscito a diventare in mezzo minuto uno degli uomini più discussi e più in rilievo in Italia... senza fare quasi nulla! Una sorta di vero e proprio record!
    Sbucato fuori dal nulla, arrivato ad incitare la folla dei rivoltosi del 9 Dicembre in Jaguar e appropriatosi in breve, illegittimamente, pure del marchio dei Forconi, che col suo movimento non avevano nulla a che fare ma che ne hanno ereditato solamente i lati negativi, ovvero gli insulti e le etichette di fascisti, violenti e mafiosi, grazie alla straordinaria collaborazione della stampa italiana e del solito popolino cieco e credulone, prevalentemente elettorato di centro-sinistra.
    Contadino proveniente da un piccolo Paese in provincia di Latina, ex elettore di DC, PSI, Verdi e Forza Italia, Calvani zitto zitto ha messo su il Movimento 9 Dicembre, appropriandosi senza chiedere (come già detto) dei Forconi e diventando il leader di una protesta su scala nazionale, semplicemente parlando alla pancia della gente, con addirittura la promessa nei prossimi giorni di andare a fare una nuova "marcia su Roma". La protesta in questione ha stampo chiaramente di destra (diciamo pure fascista), ma bisogna anche dire che ciò accade perché solo la gente di "destra" è scesa in piazza a manifestare: la gente di "sinistra" con la puzza sotto il naso da fedeli borghesi conservatori (confusione, eh?), ha preferito non mischiarsi con la gente comune, continuando a parlare di rivoluzione da dietro le tastiere e protestando tramite i due euro delle primarie (in cui, occorre farlo notare per l'ennesima volta, sono pure riusciti a perdere).
    Roba da pazzi, roba da italiani...
                                                  I FLOP

  • PIERLUIGI BERSANI 


    Non dovrebbero esserci dubbi: la palma di perdente per eccellenza nel 2013 va di diritto al povero Pierluigi Bersani. Si, proprio lui, il Bersani che partiva favoritissimo a fine 2012 dopo aver vinto le primarie del centrosinistra per le elezioni nazionali a Marzo, candidato Premier per Italia Bene Comune. Avrebbe dovuto non vincere, ma stravincere secondo i sondaggi.
    Non si può dire che Pierluigi non ci abbia messo del suo, con i suoi comizi in cui emergeva il carisma di una lampada, o con la sua storica promessa "Smacchieremo il giaguaro" (riferito a Silvio Berlusconi).
    Alla fine ad essere stato smacchiato e rottamato è stato proprio lui, dopo averle provate tutte pur di formare un Governo, è stato tradito all'interno del suo stesso partito (non si è capito da chi, se dai renziani o dai dalemiani, o da entrambi) al momento dell'elezione per il nuovo Presidente della Repubblica.
    Emblematica l'immagine del povero Pierluigi seduto solo in Parlamento con aria sconsolata, abbandonato perfino dai suoi colleghi di partito, colui che più di tutti ha pagato, anche più del dovuto, colpe che solo fino ad un certo punto sono state sue.
    Ora si trova in lista d'attesa per la rottamazione.
  • MARIO MONTI 


    Beh, se si parla di "trombati" nel 2013, un posto d'onore non può che andare all'ex Presidente del Consiglio Mario Monti.
    Bei tempi per lui quello in cui lo conoscevano in pochi e quei pochi che lo conoscevano veramente lo veneravano come una delle menti d'Italia più apprezzate in giro per il mondo.
    Ad oggi, qualcuno in giro per il mondo magari si sarà ricreduto, qualcun altro, ma sicuramente in Italia la maggior parte della gente non vuole più rivedere per nessuna ragione al mondo il Professor Monti.
    Circola un pensiero nelle menti di chi ha razionalizzato il fallimento dell'esperienza Monti al Governo, ma che continua a nutrire una simpatia di fondo per il Professore: "Ma chi diavolo gliel'ha fatto fare?".
    Si, davvero Mario, non si riesce a comprendere: chi te l'ha fatto fare, alla tua età, di metterti in gioco cercando di risolvere una situazione che era già a prima vista impossibile da risolvere senza che ci rimettessi tu le penne in prima persona?
    La situazione paradossale del Governo Monti vedeva SuperMario fare gli interessi di tre parti contemporaneamente: l'Europa, il Centro-Destra e il Centro-Sinistra. Nello specifico, Monti era stato messo li insieme agli altri tecnici per fare quello che i partiti politici non si azzardavano nemmeno a fare, pena il crollo dei consensi elettorali, ovvero aumentare la pressione fiscale e diminuire la spesa pubblica per evitare il default.
    A causa della sua esperienza di Governo (durata, ricordiamolo, poco più di un anno), Monti oggi è ritenuto da alcuni come uno dei maggiori responsabili della crisi in Italia (a dispetto di chi ci ha governato per 20 anni).
    Con ciò, ha forse compromesso anche la sua ipotetica scalata al Quirinale come possibile successore di Napolitano in un prossimo futuro (stesso destino per la sua ex collega Cancellieri).
    Non contento, SuperMario ha poi avuto la brillante idea di candidarsi alle elezioni di Marzo, fondando la sua lista "Scelta Civica", sostenuta da vari esponenti del mondo industriale e finanziario italiano, tra cui spiccava Luca Cordero di Montezemolo con Italia Futura.
    Scelta Civica ha fin da subito decretato il suo fallimento, non che ci fossero chissà quali speranze, dopo la fine del Governo Monti, ma il colpo di grazia è stato dato al momento dell'alleanza con l'UDC di PierFerdinando Casini e Futuro e Libertà di Gianfranco Fini, due ex di Silvio Berlusconi, ritrovatisi insieme, compatti nel voler creare una coalizione (di centro? boh!) insieme a Mario Monti, che avevano sostenuto fino alla fine della sua legislatura, e anche dopo.
    Risultato? Beh, Monti ha ottenuto meno dell'8%, Casini è arrivato a toccare per miracolo il 2% (secondo i pronostici partiva dal 6%-7%), e Fini non ha neanche superato la soglia di sbarramento.
    Sembra che non tutto il male venga per nuocere.
  • OSCAR GIANNINO 


    Chi si ricorda dello stravagante Oscar Giannino? Anche lui candidato alle ultime elezioni con la sua lista "Fare per Fermare il Declino", ma più conosciuto per le sue numerose presenze nei salotti televisivi, nei talk show più disparati e per il suo inconfondibile stile nel vestire ma anche nell'esprimersi.
    E dire che "FARE" era partito bene, con una proposta politica seria, con una squadra composta da illustri personaggi dell'economia e illustri intellettuali e professori quali Luigi Zingales, Michele Boldrin, Andrea Moro, Carlo Stagnaro e altri.
    Un movimento di stampo liberista, in forte contrasto con tutta la classe politica attuale.
    Ironia della sorte, la "caduta" di Giannino, e con lui di tutto il Partito, è stata determinata, come per Bersani, da un suo ex alleato all'interno di "Fare", Luigi Zingales, che il 18 Febbraio, alle porte delle elezioni nazionali, lascia il movimento accusando Giannino di millantare un master inesistente preso presso la stessa università in cui insegnava Zingales, la Booth School of Business di Chicago.
    Giannino ammetterà la bugia, ma farà ancor meglio: dichiarerà che anche le due lauree scritte nel suo curriculum sono false, mai esistite. In seguito lascerà la presidenza di "Fare" in favore di Silvia Enrico, ma rimarrà il candidato premier, in quanto non gli è possibile ritirare la candidatura a causa della legge elettorale.
    Ciò comunque non impedirà il crollo verticale di "Fare" che alle elezioni nazionali di Marzo non è riuscito a superare la soglia di sbarramento, restando fuori dal Parlamento.
    Giannino, invece, magari stavolta si è iscritto davvero all'Università.

25/08/13

Uno sguardo nel futuro: 5 cose che vedremo nei prossimi anni

La crisi non lascia certo spazio a spese folli o investimenti esagerati. Eppure lo sviluppo tecnologico non accenna a fermarsi e nei prossimi anni la nostra vita quotidiana potrebbe essere rivoluzionata da nuove ed originali invenzioni che si stanno sviluppando proprio in questi mesi e che potrebbero a breve affermarsi nel mercato mondiale. In questo articolo ne vengono selezionate cinque tra le più originali ed interessanti. A chi non piacerebbe avere un'automobile che può diventare, a seconda delle esigenze, elicottero, jet o barca?


N.1: Papillon - il primo pagamento biometrico touchless


POS Papillon UniCreditPagare i propri acquisti semplicemente allungando una mano. Papillon è il nuovo sistema di pagamento biometrico touchless presentato da UniCredit. Il primo pagamento è stato effettuato da Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, in un negozio della catena Kiko Make Up Milano.
Il pagamento avviene grazie a un sensore integrato in un POS di nuova generazione: il lettore riconosce la mappa delle vene della mano del cliente e, grazie a Papillon, completa il pagamento nel giro di alcuni secondi.
Il sistema, messo a punto dal nuovo team di Ricerca e Sviluppo di UniCredit (guidato da Marco Berini e Riccardo Prodam) riconosce la mappa delle vene e delle arterie della mano grazie allo spettro emesso dall’emoglobina presente nel sangue, quando colpita da un impulso elettromagnetico. Il sensore traduce non archivia né fotografa i dati: traduce invece la mappa in un codice numerico univoco. Un cliente, registrandosi al servizio, autorizza il sistema a tradurre le vene della propria mano in un codice numerico: a quel punto, basterà avvicinare la mano al sensore per essere riconosciuto in modo certo. Il tutto senza che il codice numerico permetta di ricostruire la mappa della circolazione sanguigna.
Papillon promette molte nuove applicazioni per servizi e operazioni che richiedono una identificazione sicura: pagamenti, utilizzo degli ATM, controllo degli accessi  (uno dei tornelli della sede UniCredit di piazza Cordusio funziona già col sensore di Papillon), addirittura le serrature di case e automobili.
Ghizzoni paga con la mano utilizzando Papillon"Innoviamo per competere e crescere”, afferma Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, “lo richiede il mercato e ancor più i clienti. Per questo lavoriamo per implementare un nuovo modo di fare banca, investendo risorse nello sviluppo di soluzioni all'avanguardia in grado di produrre anche nuovi prodotti e servizi. Il nuovo team di Research & Development ha iniziato a generare idee innovative e prototipi basati sulle tecnologie più avanzate, per valorizzare creativamente il nostro patrimonio, ovvero i nostri clienti, i colleghi e la nostra rete, per creare nuove soluzioni a beneficio di tutto il Gruppo”.
“Papillon è un cambiamento di paradigma”, aggiunge Marco Berini. “Sinora tutti i sistemi tradizionali d’identificazione riconoscevano un documento o un dispositivo che apparteneva all’individuo. Questo sistema riconosce l’individuo stesso attraverso una procedura semplice e per nulla invasiva come il mostrare il palmo della propria mano a un sensore, senza neanche toccarlo”.

N.2: Looking around corners - per rendere visibile l'invisibile



Al MIT progettano occhiali per visite low-cost (e per spiare dietro gli angoli). 

Ramesh Raskar è entrato al MIT per: «Inventare tecnologie radicalmente nuove». La montatura consente di regolare gli occhiali senza specialisti. Ramesh Raskar vuole rendere visibile l'invisibile. «Il mio lavoro inizia sempre da un obiettivo che sembra impossibile da raggiungere», spiega il direttore del gruppo di ricerca Camera Culture al Media Lab del Mit di Boston, negli Usa. «Poi a poco a poco diventa improbabile e alla fine inevitabile». Uno dei suoi progetti impossibili è Looking Around Corners, letteralmente: "guardare dietro gli angoli". L'idea sembra degna di Superman ma è possibile: grazie a un laser a impulsi si possono percepire oggetti che non sono nel campo visivo. 


Raskar non è nuovo a questi exploit. Nel 2000, nei laboratori della Mitsubishi, in Massachusetts, creò una macchina fotografica multiflash. «Avevo 40 brevetti, ricevevo proposte industriali ogni settimana, ma la routine mi stava uccidendo», spiega Raskar. Così si è trasferito al Mit e ha creato un nuovo campo dell'ottica: «Studiamo come la luce si sposta. Creiamo un fascio di fotoni, analizziamo l'immagine e al computer invertiamo il processo per capire come inizia tutto».


Il team di Raskar lavora a diversi progetti: gli occhiali che fotografano la retina (qui sotto), i display 3D senza vetro e Netra, un dispositivomedico low-cost che, inserito in uno smartphone, fa i test della cataratta e l'esame delle diottrie. «Possiamo costruire strumenti che costano miliardi di dollari e sono usati da un solo utente», conclude Raskar, «oppure strumenti che costano un dollaro e possono aiutare milioni di persone». - J.M.



N.3: Bio-On: la bottiglia che scompare



I polimeri del futuro sono biodegradabili e si sciolgono nell’acqua in meno di due mesi. Due imprenditori stanno per lanciarli sul mercato. 


Le grandi invenzioni partono dalla constatazione di piccoli fenomeni. Ad esempio, l'idea della bioplastica venne in mente a Marco Astorri nel 2006, quando vide un pezzetto di plastica abbandonato su un prato di montagna. Quel pezzetto era uno skypass, lasciato cadere da uno sciatore, confuso tra la neve fino a quando la bella stagione non l'aveva sciolta. " Non era un bello spettacolo vedere tutti quei  rettangolini di plastica colorata sul verde dei prati e sapere che sarebbero rimasti lì per migliaia di anni se nessuno li avesse raccolti", spiega Astorri. Così, lui e il suo amico e collega di lavoro, Guy Cicognani, decidono di creare una plastica in grado di sciogliersi nell’acqua nel giro di 40 giorni, due mesi. 
La cosa incredibile – quasi quanto la loro invenzione – è che né Astorri, né Cicognani sono due scienziati. Astorri ha una formazione da grafico pubblicitario, Cicognani la chimica l’ha studiata all’università, ma senza mai laurearsi. La loro bioplastica, che si chiama Minerv – e che è un Pha, ovvero un polimero – dovrebbe entrare in produzione nel 2012. Per allora, la Bio-on (così si chiama l’azienda), con sede a Minerbio, vicino a Bologna, dovrebbe essere dotata di uno stabilimento in grado di produrne 10mila tonnellate l’anno. 

Astorri e Cicognani hanno investito 450mila euro per le licenze e, quest’anno, si sono impegnati a versarne altri 2,3 milioni per depositarne di nuove con validità ovunque. Perché la Minerv ha tutte le caratteristiche di un’invenzione in grado di rivoluzionare l’industria su scala globale. Chi pensa in grande non può esimersi dal rischiare grosso. Ma i due amici sono sicuri della riuscita della loro impresa, che ha premesse comunque scientifiche. 

Il Pha è un polimero prodotto da diversi tipi di batteri. “ Il segreto del Minerv non è nel batterio o in cosa produce, ma piuttosto nel come farlo crescere più rapidamente e produrre il Pha più puro possibile”, spiega Cicognani. E chi conosce ed è in grado di far fruttare al meglio questo segreto, è Simone Begotti, capo dello sviluppo alla Bio-on. La ricetta giusta per la produzione di Pha, spiega Begotti, sta nel creare il mix migliore di zuccheri e di ossigeno che faccia ingrassare rapidamente i batteri senza intossicarli. 


Le analisi di mercato sono tutte dalla parte di Cicognani e Astorri: nel 2020 la domanda di Pha punterà alle 890mila tonnellate con una crescita annuale del 25% da oggi al 2015. Il video mostra il processo di scioglimento della bioplastica in una bacinella nel giro di 56 giorni.  Quegli skipass che tanto avevano “disturbato” Astorri impiegherebbero 4mila anni. Un bel risparmio di tempo, vero?

N.4: Aida: il copilota robot



Sui cruscotti capita di vedere di tutto: pupazzetti, santini, calciatori e donne nude, ma a Boston hannoscelto di piazzarci un robot: Aida. È un sistema intelligente che non sa solo leggere le piantine, ma anche interpretare il tuo umore. «Le persone hanno un forte legame con la loro automobile», spiega Kenton Williams del Personal Robots Group del Mit, «vogliamo sfruttare questo coinvolgimento per rendere l'esperienza di guida più piacevole». Aida (acronimo di "Affective intelligent driving agent") è il risultato di una collaborazione tra la gloriosa università del Massachusetts e il gruppo Volkswagen in grado di imparare le abitudini di un guidatore incrociando dati comportamentali con informazioni in tempo reale provenienti dai sistemi di bordo e dalla rete. All'origine era un'unità separata ma, con la diffusione degli smartphone, è stata ripensata come un'app per Android. Sulla base della tua agenda e del traffico, Aida può, per esempio, avvisare che sarai in ritardo. E presto saprà anche leggere l'umore del suo compagno di viaggio: «Perché un autista sereno aumenta la sicurezza per tutti», spiega Williams.


N.5: Halo intersceptor, il primo "elojetscafomobile"?


Halo Intersceptor è la nuova auto concettuale che lascia andare la fantasia a briglie sciolte: progettata dal designer britannico Philip Pauley ha una triplice natura visto che promette di filare su qualsiasi superficie e condizione dalla terra, all’acqua ma anche in aria.
Già perché non è solo una automobile-aereo, ma anche una auto-elicottero e una auto-barca! Halo Intersceptor ha una sorta di natura modulare nel senso che prende la base centrale ampliandone gli orizzonti con i supporti extra per il volo e per la navigazione marittima.





Dall’idea alla realizzazione c’è ancora un grande gap da colmare, tuttavia Halo Intersceptor potrebbe ispirare qualche film di fantascienza, magari dedicato ai supereroi oppure a 007 proprio per questa sua strabordante e assurda natura ibrida.

















Ecco un video che mostra l’auto Halo Intersceptor nelle sue varie nature. A questo punto, perché non renderla sommergibile e astronave?


13/08/13

Mauro Biglino: le verità nascoste nella Bibbia

Quanti di voi hanno veramente letto la Bibbia? Immagino pochi, ma non c'è bisogno di vergognarsene: è un libro pieno di significati, ma anche molto pesante. Inoltre la società odierna (prevalentemente cattolica) ci racconta la Bibbia fin dai nostri primi giorni di nascita, con il prete che ci legge alcuni versi durante la Messa, o a catechismo, quando ci fanno un riassunto (per molti versi raffazzonato) di alcune storie raccontate nella Bibbia.
Quello che viene consigliato in questo articolo, in maniera del tutto spassionata e libera da qualsiasi dogma religioso o sociale, è semplicemente di LEGGERE la Bibbia. Leggete la Bibbia e avrete sorprese impensabili. E non si intendono in questo articolo Bibbie tradotte in un modo piuttosto che nell'altro: leggete pure la Bibbia commercializzata normalmente in Italia (la più famosa tradotta dai testi originali dovrebbe essere quella di Famiglia Cristiana).
Quali sono le sorprese di cui scritto in precedenza? In linea generale, emerge chiaro come il sole che il "Dio", di cui viene scritto nell'Antico Testamento è completamente diverso dal "Dio" descritto nel Nuovo Testamento: il primo arrabbiato, geloso (di chi? se ne parla più avanti nell'articolo), vendicativo, guerrigliero, autoritario, crudele; il secondo invece, come tutti sappiamo, è il Dio trascendente, spirituale, compassionevole, buono, amorevole verso i suoi figli (noi).
Come se non bastasse, il "Dio" dell'Antico Testamento non è nemmeno descritto come "Dio" ma è più simile ad un uomo, tanto più che se leggiamo alcuni versi del Deuteronomio, della Genesi o dei Numeri, anche considerando l'interpretazione forzata della Chiesa Cattolica, l'impressione è quella di un riferimento netto, chiaro, ad una persona reale in carne ed ossa.
Ed infine, notizia ancor più sconvolgente, il "Dio" dell'Antico Testamento non sembrava neppure essere solo sulla Terra: come lui, Jahvè, la Bibbia parla anche di altri "Elohim" (plurale di "Eloah", tradotto come "Dio"), pari se non superiori a Jahvè stesso, di cui Jahvè era geloso e con cui entrava spesso in competizione e in guerra per allargare il proprio territorio.
La Bibbia, in sostanza, letta senza dogmi imposti dalla società odierna, è semplicemente la storia del rapporto tra un popolo (quello ebraico, per semplicità) ed il suo governante, Jahvè. Governante che, ad ogni modo, sembrava possedere doti, abilità, poteri fuori dal comune; un governante che ha ricevuto in dono dall'Altissimo (che sembrerebbe il capo o comandante di questi Elohim), al momento della divisione dei territori della Terra fra tutti gli Elohim, una fetta di terra su cui ha poi costruito il popolo di Israele.

Dette cosi, queste storie sembrano più favole, o fesserie, o forzature esagerate dettate dalle manie di protagonismo di qualche pazzo complottista. Ma ancora una volta l'invito è quello di leggere semplicemente, e senza paraocchi dettati dalla religione sulla quale siete stati educati fin dalla nascita (e non sicuramente innata dentro di voi), la Bibbia.
Per semplificare il lavoro, ed indirizzarvi verso i passi più significativi a riguardo, vengono inseriti qui di seguito alcuni video di Mauro Biglino, studioso, traduttore di Bibbie per le edizioni San Paolo, che spiega con accuratezza e chiarezza di quanto si è scritto poco sopra. In questo articolo vengono inseriti alcuni video, gli altri potete tranquillamente trovarli su youtube.
L'invito, ripetuto per l'ennesima (ma ultima) volta è quello di guardare questi video senza pregiudizi e magari anche con una semplice Bibbia davanti. Infine, traetene le vostre conclusioni.